TESSERAMENTO ATM SLAI COBAS
4,13
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È la popolare(e non per caso) cifra con cui i lavoratori ATM possono condividere nello slai-cobas il progetto e l’obbiettivo di ristabilire una situazione migliore nel mondo del lavoro, sem-pre più, preda di padroni-volponi affamati di continui profitti che disseminano precarietà, po-vertà, insicurezza, il tutto con le note complicità governative ma soprattutto sindacali.
Quindi, chi decide di aderire allo slai-cobas, in sostanza, investe mese dopo mese nella possibi-lità di riconquistare quel patrimonio di diritti che "lorsignori" tutti continuano a portarci via: l’ultima batosta della serie è quella dello scippo del TFR che, con la finanziaria, di fatto non esiste più dal momento che hanno deciso di andarselo a giocare, con i fondi pensione, sui "tavoli verdi" della borsa, usandolo per sfruttare lavoratori di altri paesi (tipo Cina).
È proprio per una battaglia di civiltà e contro la precarizzazione dei contratti di lavoro degli au-toferrotranvieri che nel 1995 promuovemmo (soli insieme al cildi) la vertenza legale per il re-cupero dello scatto d’anzianità del I° biennio ai lavoratori assunti con contratto formazione-lavoro negato da: ATM, "scaldasedie" confederali e "mangiapaneatradimento" autonomi gra-zie all’ennesimo accordo bidone che sottoscrissero.
Esiste purtroppo la dura "legge di gravità" inflazionistica che divora i nostri salari ed il rela-tivo potere d’acquisto mentre invece continua ad arricchire i soliti. Sarebbe veramente un gran bel sogno far sparire l’inflazione. Nel nostro piccolo ci proviamo tenendo ferma anche quest’anno la cifra di 4,13 euro per aderire allo SLAI-COBAS ATM (è la stessa cifra ormai dal 2000 e limitata a 12 mensilità), pur con enormi difficoltà dovute a spese in salita verticale per affitto, strumenti elettronici adeguati, carta, spese legali, trasferte, ecc. Essendo noi tutti lavorato-ri, non abbiamo in compenso spese per funzionari, dirigenti e tutto quanto ruota attorno.
In fatto di democrazia, tranquilli, non abbiamo rivali: infatti ogni anno a chi crede nel nostro pro-getto sindacale chiediamo se intende rinnovare l’adesione.
Nessuno ma proprio nessuno può negare il fatto che, in nome dell’autorganizzazione, abbiamo in-trodotto anche in ATM un modo di fare sindacato completamente diverso da tutti gli altri: sempre schierati tra i lavoratori invece che superpagati (ma corrotti) nei "palazzi".
In conclusione, oggi più che mai, compito di ognuno deve essere anche quello di definire in manie-ra chiarissima chi sono i veri responsabili della povertà che ormai aleggia su tutti noi operai.
NON SI PUÒ PIÙ ATTENDERE. DOPO LE LEGGI BASSANINI E BURLANDO EC-CO L’ULTIMO E DEFINIVO "TIMBRO": LA DIRETTIVA EUROPEA BOLKESTEIN CHE PRIVATIZZA TUTTI I SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI.
BASTA CON LE MILLE PRESE PER I FONDELLI !!!
CONTRO LE IMMINENTI SVENDITE DI ATM
ORGANIZZIAMO LA "RIVOLUZIONE FRANCESE"
PIÙ DIRITTI, UGUAGLIANZA E DIGNITÀ
COSTITUITE SLAI-COBAS IN OGNI LOCALITÀ
Milano, 9 dicembre 2006