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22 Gennaio 2011

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Come non perdere il lavoro, la faccia e l’amore

al tempo di facebook®



Avete mai chiesto a vostro figlio se chatta con gli sconosciuti? O al vostro partner se conosce davvero tutti gli amici che ha su facebook? O ancora ai dipendenti della vostra ditta cosa fanno tutto il giorno davanti al pc? Meglio evitare, rischiereste brutte sorprese, come i protagonisti di queste storie, vittime inconsapevoli dei tranelli della rete.

C’è la ragazzina che all’insaputa di una madre assente per scacciare la noia clona con le amiche il profilo del suo cantante preferito, crea un gruppo contro la bidella della scuola e finisce querelata; c’è poi il quarantenne in crisi che per sentirsi ancora giovane si inventa un profilo fittizio e intreccia nuove amicizie virtuali ma alla lunga finisce col tradire davvero ed essere scoperto dalla moglie; o ancora la dipendente distratta che viene licenziata perché durante l’orario di lavoro usa il computer aziendale per scopi personali e nei giorni di permesso per malattia si svaga con social network e chat.

Per difendersi dalle insidie di un uso esagerato e sprovveduto della rete, Marisa Marraffino presenta nella forma di leading case tre racconti tratti da storie realmente accadute, e offre suggerimenti e spunti di riflessione a chi passa le sue giornate su facebook pensando erroneamente che in fondo il mondo di internet è libero dalle regole della vita reale.

Marisa Marraffino è avvocato e giornalista pubblicista. Attualmente lavora in uno studio legale a Milano e collabora con la sezione legale del Sole24Ore. Si è occupata di cyber crime e delle prime querele legate all’utilizzo dei social network. Tiene lezioni al Master in Comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

In seguito a un messaggio lanciato sulla rubrica Italians di Beppe Severgnini, in cui lamentava la difficoltà di fare amicizia a Milano, Marisa è diventata la protagonista di un curioso caso giornalistico e di un susseguirsi di incontri singolari che le hanno mostrato i tanti volti della capitale lombarda.


Mariavera Speciale

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