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11 Settembre 2018

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Fca Pomigliano/Nola: piani industriali fantasma e piattaforme contrattuali di analogo tenore
L’AZIENDA BUSSA A QUATTRINI A DI MAIO PER TRIPLICARE LA CASSA INTEGRAZIONE: OK DEL MINISTRO AI 51MILIONI298MILA516 EURO RICHIESTI DA FCA PER L’ENNESIMO “PIANO-FANTASMA”
SLAI COBAS PREANNUNCIA IMPUGNATIVA DELL’ACCORDO DEL 19 LUGLIO 2018  E LA “MESSA IN MORA” DEL MINISTRO (CHE AVALLA LA CIGS IN LATENZA DI PIANI INDUSTRIALI) PER EVENTUALI FINI RISARCITORI AI LAVORATORI
INTANTO STAMANE “BOTTA E RISPOSTA” TRA FIOM (CHE HA INDETTO ASSEMBLEE IN FABBRICA A POMIGLIANO E NOLA) E SLAI COBAS CHE HA DIFFUSO AI LAVORATORI, AL CAMBIO TURNO, COMUNICAZIONI SINDACALI IN MIGLIAIA DI COPIE NELLE FABBRICHE DEI COMPRENSORI INDUSTRIALI DI POMIGLIANO D’ARCO, NOLA E PASCAROLA (CE)

 ARMI DI DISTRAZIONE DI  MASSA: FINGERE DI CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE

 Così come in auge per i nuovi  governi di destra populista, così qualche sindacato (che pur essendo tra i “firmatutto” fa finta di non esserlo) convoca le assemblee di fabbrica a Pomigliano e Nola nel tentativo di “dirottare” le attenzioni dei lavoratori sul prossimo contratto nazionale fantasma elaborato “in solitaria” dalla Fiom rivendicando (ma solo per finta) qualche ‘spicciolo contrattuale in più” nel tentativo di  far dimenticare la vera e propria “fortuna economica” sottratta invece ai lavoratori con un quindicennio di cassa integrazione guadagni senza soluzione di continuità e conseguente ad una moltitudine di  falsi piani industriali! E’ questo lo scandalo: altro che… nuovo contratto nazionale !
Il tutto per distogliere i lavoratori dallo scandaloso accordo di proroga all’infinito della cassa integrazione per gli stabilimenti FCA di Pomigliano e Nola sottoscritto con FCA lo scorso 19 luglio dai  sindacati- firmatutto (compreso come al solito la Fiom), Regione Campania ed il  Ministero del Lavoro del pentastellato Di Maio.

L’accordo (clicca e leggi accordo CIGS Pomigliano/Nola del 19 luglio 2018) stabilisce che:
 1. l’unico “nuovo modello certo” che si produrrà a Pomigliano nei prossimi 4 anni sarà... la Panda ! infatti, recita l’accordo al penultimo comma di pg 1… “Presso la sede di Pomigliano d’Arco, durante la fase di sviluppo del piano strategico di FCA 2018/2022, proseguiranno l’attività di produzione del modello Fiat Panda, nonché le attività collegate alla produzione stessa, accessorie, di staff e di stampaggio di lamierati per la realizazione del suddetto modello e di prodotti di altri stabilimenti del settore auto del Gruppo FCA”.
2. All’interno di un sempre più fumoso piano industriale (che come al solito sarà… “successivamente dettagliato”) FCA porrà in essere “un complesso programma di riorganizzazione aziendale”! Ma come si può mettere in atto una “riorganizzazione aziendale” in mancanza di piano industriale indicante quali modelli produrre ed in quale quantità?!?!   
3. Non a caso si prevede l’aumento delle ore di cigs per Pomigliano e Nola che nel 2019 saranno più che raddoppiate rispetto al 2018 (con le drammatiche conseguenze economiche sulle buste paga dei lavoratori (vedi punto 11 ultima pg dell’accordo)
4L’attività logistica di Nola (in allarmante odore di ridimensionamento),  punto 4, pg 1,  sarà inoltre “predisposta verso Pomigliano” in attesa dei futuri sviluppi di inesistenti piani industriali… cui l’azienda predisporrebbe investimenti globali per un ammontare di “45miliardi di euro a livello mondo”, pg. 2 comma 2: cioè 10 miliardi all’anno riferiti ad “piano industriale fantasma” 2018/2022 di FCA, stavolta planetario!
5. Nuovi corsi di formazione-fantasma “in Accademy”, pg 2 penultimo comma (della serie: al ridicolo non c’è mai fine) per “intrattenere” nel frattempo i lavoratori che saranno collocati in cigs e che, in mancanza di piani industriali e nuovi modelli da produrre, non sapranno cosa “studiare”: nemmeno i cosiddetti “docenti” che terranno i corsi potranno, di conseguenza, “illuminare” i lavoratori stessi. 
Lo Slai cobas ha già impugnato in sede regionale la “devianza normativa” e la conseguente “illegittimità” di questo tipo di accordi (vedi retro), nonché la “inquietante inerzia e complicità” che ha suffragato e coperto un quindicennio falsi piani industriali mai realizzati. Con analoga impugnativa il sindacato si appresta a “mettere in mora” il ministro del lavoro. O qualcuno si aspettava veramente che il cosiddetto governo giallo-verde, al di là delle chiacchiere, potesse rappresentare per davvero un “cambiamento” a favore dei lavoratori e non dei padroni ?!

Slai cobas - Coordinamento Provinciale di Napoli - Pomigliano d’Arco, 11 settembre 2018