header 300 px ultimo

Information
Stampa

SOCIETARIZZAZIONE  ATM AZIENDA DI TRASPORTI MILANESE.

DOPO LO SCORPORO

ARRIVA LO SMEMBRAMENTO

A distanza di due mesi dall’avvio della procedura di trasferimento definitivo e di affitto di ramo di a-zienda, appare sempre più chiaro come A.T.M. voglia portare avanti questo processo.

TRATTASI DEL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE.

 

In sede di sottoscrizione di accordo nazionale autoferrotranvieri (14 dic.’06 ), governo, regioni, enti lo-cali, imprese, sindacati confederali & c. hanno sottoscritto anche di:

 

“ definire i cardini fondamentali per la regolazione di un processo compiuto di liberalizzazione del settore del trasporto fondato sulla concorrenza per il mercato

 

Quindi le critiche fino ad ora sollevate dai sindacati firmatari soprattutto CGIL, sono di carattere for-male, nella sostanza sono tutti d’accordo.

Nessun lavoratore o gruppo deve ritenersi più garantito di un altro, perché questo processo presenterà IL CONTO non solo a tutti i lavoratori A.T.M., ma a tutta la città e la provincia di Milano.

Intanto continuerà a cambiare tutta la geometria di ATM e quindi la dislocazione di linee, mezzi e, so-prattutto, lavoratori. È facile intuire che, in nome del dio profitto e di un notevole abbattimento dei co-sti del personale tutto andrà a discapito di manutenzioni, sicurezza sul lavoro, efficienza del servizio, garanzie, diritti ed aspettative dei lavoratori.

Lo S.L.A.I. COBAS in tempi non sospetti aveva affermato che non temeva di affrontare i processi in at-to, abbiamo sempre chiesto di voler conoscere IL PIANO INDUSTRIALE e che venissero salvaguardati posti di lavoro, inidonei, clausole sociali ed unicità contrattuale.

In data 29.01.’07 i sindacati confederali si sono incontrati con gli amministratori delegati delle due so-cietà, per la definizione di un avvio negoziale che porti ad un accordo quadro sulla societarizzazione, questo senza un incontro preventivo o un passaggio di verifica con la proprietà: IL COMUNE. Questo, se permettete, non è formalità è sostanza.

Nel recente documento informativo dei confederali, IL PIANO INDUSTRIALE del gruppo societario, è all’ultimo punto. A nostro avviso il piano industriale è LA COLONNA su cui si reggerà tutto il processo e quindi andava proposto dalla proprietà e posto in discussione in consiglio comunale e vagliato dai la-voratori. In quelle sedi dovevano essere tracciate le linee guida del gruppo societario formato da diverse società, il numero non ha importanza, in seguito si doveva arrivare ad un accordo quadro sugli aspetti lavorativi. Così invece brancoleremo nel buio, come in questi ultimi mesi, appesi ad un”non si sa”.

Il piano industriale degli amministratori delegati delle due società (quelli che avevano investito gli utili del trasporto fatto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini, nei bond CIRIO e PARMALAT ) sarà senz’altro quello più redditizio economicamente, ma sarà anche quello che ridurrà A.T.M. a gestire il trasporto nelle cerchia dei navigli e non dell’area metropolitana di Milano.

Questo con tutte le conseguenze per la città, per i cittadini e per i lavoratori. Quali benefici avranno i cittadini di Milano e dell’ interland , quando in gara d’appalto A.T.M. lascerà le linee ed il personale a società che fanno della loro competitività il non rispetto e la netta riduzione delle corse, degli orari e dei diritti elementari ai propri dipendenti? Quali diritti saranno garantiti ai lavoratori dei settori officine e di manutenzioni dei binari e delle linee aeree ceduti alle varie società?

Dunque comincia la girandola delle esternalizzazioni. Col primo boccone e con il tacito consenso di con-federali di ATM e di AGI (Auto Guidovie Italiane), vengono fagocitati e cacciati via da ATM i lavorato-ri e le linee Milano-Melegnano e Milano-Monza e molti operai del deposito Precotto, tutti catapultati dal 1° luglio in realtà operative completamente diverse e con condizioni drasticamente peggiori.

 

La nostra deve essere una battaglia di civiltà, fatta dai lavoratori dei trasporti e dai cittadini per mantenere un servizio pubblico di trasporto degno di questo nome, l’imbarbarimento della società passa anche attra-verso la mancanza di viabilità e di comunicazione. Il servizio di trasporto deve rimanere un servizio sociale per difendere la dignità dei cittadini e dei lavoratori di Milano.

 

RIBELLARSI È GIUSTO, 

RIBELLARSI È NECESSARIO

 

Milano, 20 feb. ’07

SLAI-COBAS ATM

 

tel. 02 5810 4017