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La data del 1° luglio in ATM può rappresentare la definitiva chiusura del grande e bel libro che uomini e donne di questa azienda hanno cominciato a scrivere 75 anni fa.

Libro che, tratta dell’erogazione di un servizio importante che in una società civile e democratica dovrebbe essere pubblico dal momento che, nonostante tutto, pur in questo malandato paese, lavoratori e cittadini  pagano delle tasse per un servizio necessario, garantito, efficiente e sicuro (vedasi le scadenti nostrane ferrovie già da tempo privatizzate, o la qualità del trasporto pubblico locale gestito dai privati). Dal 1° luglio dunque si vuole cominciare a scompigliare sia il personale ATM che il servizio di trasporto pubblico locale. Si tenta di far vivere anche in ATM il fenomeno del nomadismo operaio con i passaggi da un’azienda ad un’altra, da un padrone all’altro

 

È L’ATTACCO DEFINITIVO ALLA POSSIBILITÀ DI CONQUISTARE CONDIZIONI DI LAVORO CIVILI E UMANE PER TUTTI,

È L’AUMENTO DI SFRUTTAMENTO E OPPRESSIONE,

È LA NOTEVOLE DECURTAZIONE DEI SALARI

È LA NETTA RIDUZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

 

Se è vergognoso vedere linee e depositi (Monza) che vanno via da ATM, è senz’altro efferato cacciare lavoratori spedendoli alla “fiera” del mercato degli appalti. È clamoroso il silenzio aziendale su societarizzazione e cessioni di linee e lavoratori, nonostante le nostre richieste a valutare la volontarietà degli stessi al trasferimento; è fortemente inefficace l’azione di RSU ATM, CGIL-CISL-UIL e  sindacati vari di fronte ai processi in atto. Come Slai-Cobas crediamo sia necessario si cominci a fare una riflessione sui pochi risultati prodotti dalle lotte a bassa intensità fatte negli ultimi anni, perché è dovere di noi lavoratori bloccare questo devastante progetto in corso. A tutti diciamo che è il momento di scendere in campo, aldilà delle appartenenze sindacali, con l’obbiettivo di conquistare insieme condizioni di lavoro, e quindi di vita, decenti per tutti, essendo scese sotto il livello minimo.

A fronte della possibilità di intraprendere un conflitto legale contro ATM come molti chiedono, pensiamo che l’esodo verso altre aziende debba essere fermato soprattutto con lotte ad elevata intensità dal momento che sarebbero lotte contro la sopraffazione stessa di affaristi avventurieri che del TPL, delle esigenze degli utenti, dei diritti e della dignità dei lavoratori ne vogliono fare tabula rasa.

Non è difficile immaginare come alla prima ondata di tranvieri dei depositi  Salmini, Trezzo, Monza e Precotto che potrebbero subire la cessione, seguiranno a ruota tutti gli altri. I motivi dell’assoluto disinteresse soprattutto dei sindacati confederali di fronte allo smantellamento di ATM risiedono negli enormi interessi economici e politici che vi sono dietro questa operazione. Operazione che vede in campo nientemeno che FONDO PRIAMO: cioè chi ha versato il danaro dei tranvieri anche in banca Intesa San Paolo proprietario in parte della francese TRANSDEV cioè AGI (Autoguidovie Italiane) che sta per rilevare linee e personale ATM. È risaputo infatti che i fondi pensione  (ovvero banche, cgilcisluil e aziende tutti uniti) sopravvivono e fanno profitti grazie alla precarizzazione dei lavoratori e dal loro ulteriore sfruttamento e abbattimento di diritti.

RIBELLARSI È GIUSTO, RIBELLARSI È NECESSARIO

Lavoratori!!! Organizziamo una lotta degna di questo nome, diamo vita al

 

COMITATO LAVORATORI ATM, contatta il n. 3393624755

 

PREPARARIAMO INSIEME PER  MAGGIO UNA ASSEMBLEA GENERALE DI TUTTI I LAVORATORI ATM, PREPARIAMO UN GRANDE  FALÒ  DI TESSERE SINDACALI ED ELETTORALI

 

SLAI Cobas ATM

Milano