Nell'intera economia europea le donne guadagnano in media il 17,4% in meno rispetto agli uomini. Spesso il loro lavoro è meno valorizzato, spesso sono attive in settori meno retribuiti. Nonostante i progressi, restano le lacune in diversi settori e la sottorappresentazione femminile nei vertici decisionali dell'economia e della politica europea.
Sul tema "stesso guadagno per un lavoro dello stesso valore" la Commissione europea ha dunque lanciato oggi una campagna in tutta l'Unione contro le disparità retributive fra uomini e donne. La campagna è stata lanciata nel contesto della Giornata internazionale della donna dell'8 marzo.
Lo stesso salario per lo stesso lavoro è uno dei principi fondanti dell'Unione europea, ricorda la Commissione: sancito dal trattato di Roma del 1957, era già stato al centro di una direttiva del 1975 che proibiva qualsiasi discriminazione tra uomini e donne in tutti gli aspetti legati alla retribuzione per lo stesso lavoro o per un lavoro avente lo stesso valore. In Europa sono diminuiti i casi di discriminazione diretta, come le differenze salariali tra uomini e donne che svolgono esattamente lo stesso lavoro, ma resta una disparità retributiva che riflette discriminazioni e disuguaglianze nel mercato del lavoro. È il caso delle situazioni in cui il lavoro delle donne è meno valorizzato. Talvolta le donne lavorano in settori le cui retribuzioni sono, in media, inferiori a quelle dei settori in cui lavorano gli uomini. E la disparità salariale, riducendo reddito e pensioni durante la vita attiva delle donne, causa povertà in età avanzata: il 21% delle donne di oltre 65 anni d'età rischia la povertà, contro il 16% degli uomini.
La campagna europea promuoverà pratiche esemplari e distribuirà una "cassetta degli attrezzi" destinata a datori di lavoro e sindacati, a livello nazionale ed europeo. Altre iniziative riguarderanno il lancio di un sito Web, la pubblicità sulla stampa europea e la diffusione di manifesti.
Secondo la Relazione del 2009 sulla parità tra le donne e gli uomini presentata oggi dalla Commissione europea, i progressi si accompagnano a lacune evidenti: il tasso d'occupazione femminile negli ultimi anni è aumentato costantemente (58,3%, contro il 72,5% per gli uomini) ma le donne lavorano a orario ridotto più spesso degli uomini (31,2%, contro 7,7% per gli uomini) e predominano in settori in cui i salari sono inferiori (oltre il 40% delle donne lavora nella sanità, nell'istruzione e nella pubblica amministrazione, valore doppio degli uomini). Le donne rappresentano però il 59% di tutti i nuovi laureati.
"La campagna mira a informare sui motivi per cui le donne in Europa continuano a guadagnare meno degli uomini (e in misura così ampia) e su quanto è possibile fare in proposito - ha affermato Vladimír Špidla, commissario UE alle pari opportunità - In questo momento della nostra vita economica, la parità tra uomini e donne è più importante che mai. Solo se raccogliamo il potenziale di tutti i nostri talenti possiamo fare fronte alla crisi".