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17 Marzo 2009

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Ormai che la crisi si è manifestata, per quanto in piccola parte, nella sua cruenta e potenziale realtà, nessuno ha più la possibilità e la volontà – a parte forse la magnifica accoppiata Berlusconi-Scajola – di nascondersi dietro manifestazioni di mal celato ottimismo o, peggio ancora, all’ombra delle erudite curve degli insulsi economisti borghesi, magari pure premio-nobel. È così che, forse anche per tentare di non far trapelare del tutto la drammaticità della fase, attraverso un’inondazione mediatica di numeri e di dichiarazioni prodotte dai più insigni agenti del capitale mondiale sui mezzi di (dis)informazione di massa, si stanno iniziando a delineare più precisamente i pesanti effetti dell’esplosione della crisi più che trentennale che, ormai, senza più alcun dubbio, rappresenta il momento più difficile del modo di produzione capitalistico almeno dai primi del novecento... Leggi la relazione in formato pdf