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30 Agosto 2010

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«No alle sanzioni disciplinari persecutorie»: il coordinatore regionale del Partito Comunista dei Lavoratori Tiziano Di Clemente rivolge un appello ai lavoratori molisani. «La sospensione disciplinare dei quattro operai molisani dello Slai Cobas da parte della Cft di Firenze (la cooperativa di facchinaggio che opera presso la Conad di Vasto), che avevano scioperato per protesta contro le precarie condizioni igieniche e di sicurezza all’interno del capannone, i fatti gravissimi del mancato rispetto persino delle sentenze di reintegrazione al lavoro degli operai Fiat Sata e del compagno operaio Roberto Pano licenziato dalla “Momentive” di Termoli (per quest’ultimo l’odissea dura da 4 anni), dimostra come il barbaro modello Marchionne sta prendendo pericolosamente piede grazie anche alle burocrazie dei sindacati gialli (a partire da Bonanni ed Angeletti).
Costoro, in complicità con il governo e la finta “opposizione” (PD, UDC ecc.) sono impegnati in prima linea nel far passare l’idea di Marcegaglia e Marchionne, cioè l’accettazione del ricatto secondo il quale per mantenere il lavoro occorre tagliare drasticamente i già miseri salari e l’occupazione, aumentare lo sfruttamento e peggiorare le condizioni di vita delle masse lavoratrici private e pubbliche - afferma Di Clemente - A questo rilancio dell’arroganza reazionaria e radicale della razza padrona occorre rispondere, anche dal Molise, con altrettanta radicalità dal versante operaio: il movimento operaio può e deve battersi per l’occupazione delle fabbriche che licenziano o che puniscono gli operai per ritorsione violando i diritti sindacali, sino a rivendicare, a partire dalla Fiat fuorilegge che non applica le sentenze, la nazionalizzazione, senza indennizzo per i grandi azionisti, e sotto il controllo democratico dei lavoratori».

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