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Da quasi 4 mesi e fino a giugno si realizzerà quello che, a nostro avviso, è il più colossale furto ai danni dei lavoratori: LO SCIPPO DEL TFR, la liquidazione che esisteva dal 1924.

Con una legge, definita del “silenzio-assenso” , progettata dal centrodestra ed applicata dal centrosinistra, chi non consegnerà o consegnerà il modulo con dati errati si vedrà il proprio TFR maturando precipitato nelle “truffe” dei fondi pensioni che, a dire il vero, dovrebbero essere definite rendite finanziarie.

Il calcolo è presto fatto: alla fine saranno molti i lavoratori che inconsapevolmente si ritroveranno iscritti in uno dei fondi di categoria gestiti da sindacati confederali e “gialli” (tipo Ugl e Faisa), e da dirigenti aziendali che, invece di investire nelle stesse aziende, gestiscono enormi quantità di danaro in maniera decisamente inappropriato ( i 5 milioni di euro volatilizzatisi che ATM investì in Cirio ne sono un esempio).

 

Ci risulta, a detta di alcuni colleghi, che chi compila il modulo negli uffici di Via Salmini subisca una specie di “dritta” ad affidare il proprio Tfr al fondo priamo piuttosto che lasciarlo all’ INPS, che tra i due è decisamente il male minore. Basta leggere l’incresciosa e deplorevole propaganda a favore dei fondi pensione fatta da ATM con l’opuscolo distribuito a tutti i dipendenti.

Non è un caso che in questi anni hanno fatto carte false per fare iscritti  a Priamo con la famosa esca del 2% messo dall’azienda: non vengono citati gli enormi rischi borsistici e le elevate spese Vogliamo ancora una volta ribadire che fondi pensione, azioni, bond, obbligazioni ecc. fanno parte di quell’economia a base di carta straccia ben diversa dall’ economia reale che è quella che crea lavoro, beni e servizi utili alla società.                        

  L’economia di carta invece contribuisce ad arricchire a dismisura  chi è già ricco e nello stesso tempo precarizza, taglia servizi e posti di lavoro, e toglie risorse economiche alle aziende che potrebbero investirle in mezzi e lavoro.

Considerata l’estrema difficoltà nel decifrare i moduli per la destinazione del TFR, forniamo le seguenti indicazioni:

 

Ø      Compilata la parte anagrafica, identificare la SEZIONE a cui si fa parte e all’interno della stessa sezione scegliere una opzione;

Ø      Apporre data e firma;

Ø      Quindi fotocopiare il modulo compilato.

 

La fotocopia è il documento che all’atto della consegna in Via Salmini sarà timbrata e controfirmata dall’addetto ATM e consegnata nello stesso momento al lavoratore, e sarà da conservare.

Da ricordare che, ogni qualvolta un lavoratore cambia azienda, entro 6 mesi si dovrà consegnare alla nuova azienda il modulo per la destinazione del TFR (questa volta non più il modulo TFR 1 bensì il TFR 2), pena l’iscrizione al fondo di categoria. Per ulteriori delucidazioni e chiarimenti in merito consigliamo di visitare uno dei nostri siti internet che fanno chiarezza sui fondi pensione, molto fondi e poco pensione.

 

Ricordiamo a tutti che ogni lunedì e martedì dalle 18.00 alle 20.00 in Viale Liguria 49 è istituito uno sportello gratuito sull’assistenza alla compilazione dei moduli.