SULLO SCIOPERO GENERALE DEL 2 DICEMBRE DA PARTE DEL SINDACALISMO DI BASE
Lo sciopero generale del 2 dicembre si muove nella logica del sindacato spettacolo dove la maggior parte cerca di mascherare la propria crisi e il loro opportunismo.
La crisi nasce dal fatto che l’azione sindacale si muove dentro il contesto che vede gli spazi per l’iniziativa sindacale si stanno progressivamente riducendo a causa della pesantezza dell’attacco economico, politico e ideologico nei confronti del proletariato e degli altri settori delle masse popolari.
In questo contesto il mondo variegato del sindacalismo di base ha due opzioni.
1) Dare un suo contributo alla formazione di una soggettività politica di classe che vada nella direzione della critica e superamento del modo di produzione capitalistico;
2) Rifiutando la prima opzione, il sindacalismo di base è destinato, inevitabilmente, alla dissoluzione o a tradursi nella formazione di organizzazioni sindacali profondamente integrate nei processi di corporativizzazione reazionaria dello Stato. Questa opzione è stata fatta dalla maggioranza del sindacalismo di base.
Da tenere conto l’opportunismo dei sindacati che hanno indetto lo sciopero del 2 dicembre.
Un chiaro esempio è l’USB, che porta nel suo DNA le caratteristiche di un’organizzazione sindacale da sempre mirante a prediligere la difesa settoriale di interessi di lavoratori spesso privilegiati. Non a caso dopo la sua costituzione hanno aderito all’USB vari quadri navigati della sinistra sindacale, che hanno rafforzato ulteriormente le già spiccate tendenze a un sindacato operante con le consuete logiche della contrattazione del sindacalismo confederale.
Perciò non c’è da meravigliarsi quando nel maggio 2015, l’USB sottoscriva il Testo Unico della Rappresentanza siglato il 10 gennaio 2014 tra CGIL-CISL-UIL e Confindustria, che tra l’altro prevede che si possano fare contratti aziendali
peggiorativi di quelli nazionali e stabilisce che gli accordi – compresi quelli in deroga – sono vincolanti anche per i sindacati e i delegati che non li firmano, e introduce sanzioni (anche economiche) anche per i sindacati e i delegati che li contrastano.
A questa deriva come SLAI PROL COBAS contrapponiamo una linea e una prassi che si muove su una prassi militante incentrata in particolare sugli operai industriali senza trascurare i settori di lavoratori degli strati più sfruttati. Noi rifiutiamo una linea che enfatizza o pone al centro la necessità del rapporto con le istituzioni o i partiti al potere che mira alla ricerca di sponde istituzionali secondo logiche di contrattazione inevitabilmente dipendenti dalle promesse altrui.
Esecutivo nazionale SlaiProlCobas federato S.L.A.I.Cobas 20-11-2022
Vittoria del slaiprolcobas turismo a Venezia contro Ehsi in hotel residenza Cannaregio
Comunicato stampa
Presentato esposto-denuncia in Procura da Slai cobas in relazione agli intollerabili livelli di esposizione a rischio dei lavoratori in Fca/Stellantis Pomigliano e dato dall’insano abbattimento dei costi di produzione da parte aziendale mediante la drastica compressione delle disposizioni di sicurezza, e “di fatto consentito dai mancati e doverosi interventi degli enti preposti che, ripetutamente sollecitati ad oggi rimangono ostinatamente inerti”
Pomigliano 8 novembre 2022
Slai cobas - coordinamento provinciale di Napoli
presso il Tribunale di Nola pec:
Dipartimento di Prevenzione Servizio di Igiene e Medicina del Lavoro Dell’ASL Napoli 3 Sud via Nilde Iotti 17 Pomigliano d’Arco (NA)
Giunta Regionale della Campania e Assessorato al Lavoro
Governo e Ministero Sviluppo Economico
Ai Lavoratori Di Fca/Stellantis Pomigliano e Nola
Oggetto: esposto-denuncia su violazioni normative sicurezza ed igiene sul lavoro nei reparti dello stabilimento Fca/Stellantis di Pomigliano e correlata inerzia di enti e funzioni preposte alla tutela della salute e dell’incolumità dei lavoratori. Il grave infortunio subito da un autotrasportatore venerdì scorso nell’area di carico delle bisarche ben rappresenta gli intollerabili livelli quotidiani di esposizione a rischio cui sono sottoposti i lavoratori all’interno della fabbrica e quelli delle aziende collegate operanti nel perimetro dello stabilimento. Ciò avviene tramite l’insano abbattimento dei costi di produzione da parte aziendale con la drastica e generalizzata compressione e/o azzeramento delle necessarie ed obbligatorie disposizioni di sicurezza e igiene negli ambienti di lavoro. Ed è di fatto oggettivamente consentito dai mancati e doverosi interventi degli enti preposti in indirizzo - ciascuno per quanto di competenza - che, ripetutamente sollecitati dai sindacati, ad oggi rimangono ostinatamente inerti. A tal proposito si allega e ribadisce comunicazione di Slai cobas del 25 giugno 2022 (n. 7 fogli allegati) a Procura Nola, Dipartimento Prevenzione Igiene e Medicina del Lavoro Asl Pomigliano, Giunta Regionale Campania e assessorato al Lavoro, Governo e Ministero Sviluppo Economico. Nel porre distinti saluti ed in attesa di sollecito riscontro lo scrivente sindacato invita i destinatari in dirizzo“a doverosamente darsi una mossa” per attuare la necessaria prevenzione - oggi di fatto mancante - a tutela della vita e della salute dei lavoratori .
Pomigliano d’Arco, 8 novembre 2022
Per Slai cobas coordinatore provinciale Vittorio Granillo
Per Slai cobas - Rappresentanza sindacale in Azienda Luigi Aprea Emanuele Buono
RASSEGNA STAMPA
CRONACHE DI NAPOLI 9 NOVEMBRE 2022
https://www.napolitoday.it/attualita/stellantis-sicurezza-esposto-cobas.html
Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
S.L.A.I. cobas
25 settembre… le elezioni del “voto inutile” !
QUESTI O QUELLI PER NOI PARI SONO
Ma perche mai votarli ?! Specialmente quando l’intero quadro politico (di governo e di finta opposizione) punta a trasformare il Movimento Operaio in ”classe senza coscienza” per impedire e/o controllare il conflitto sociale. Questo con le multiformi proiezioni della destra populista, delle finte sinistre, e del razzismo dei funzionali movimenti della cosiddetta “antipolitica” che, in nome di una presunta modernità neo-liberista, si adoperano al progressivo azzeramento della democrazia e dell’insieme dei fondamentali diritti del lavoro - e di quelli sociali - per mettere il sistema economico in posizione dominante ed i lavoratori (di ogni nazionalità) in inferiorità sociale e normativa.
E’ questo il percorso che ha caratterizzato in questi decenni la definitiva trasformazione corporativa della sinistra istituzionale e di quella collegata alle varie “sinistre sindacali” ed ai movimenti populisti dell’antipolitica: dalla Lega ai 5 stelle a quella “sociale” foraggiata dai sindaci e dalle municipalità. Senza escludere i sindacati firmatari degli accordi liberticidi sulla rappresentanza, e quelli di base a finto antagonismo, che perseguono il riconoscimento padronale con la firma di accordi-capestro aziendali e di settore realizzati con la svendita dei diritti dei lavoratori.
In poche parole l’adoperarsi per mettere ai “bordi del nulla” gli operai e i lavoratori in generale va bene proprio a tutti: dalle pseudo sinistre alla destre alla cosiddetta antipolitica, e non solo al padronato. Ed innanzitutto va bene a tutte (nessuna esclusa) le varie formazioni politiche presenti a queste elezioni e che puntano le loro fortune elettorali sulla disperazione e l’impotenza sociale in cui in questi anni hanno cercato di cacciare i lavoratori: lo scopo dichiarato è presentargli il voto come unica e possibile ribellione consentita e lucrarne i consensi ad ogni tornata elettorale.
ALLE URNE IL 25 SETTEMBRE ?!
NO, GRAZIE !
Slai cobas Pomigliano - 23 settembre 2022
Comunicato stampa
Stellantis Pomigliano / incendio di giovedì 23
L’incendio al reparto plastica è tra altro “emblematica e diretta conseguenza” di gravi incurie, violazioni ed omissioni aziendali delle normative antinfortunistiche e di igiene del lavoro messe in atto, su disposizioni dell’ad Tavares, nelle fabbriche italiane del gruppo: in ambienti di lavoro conformi agli espressi obblighi di legge in materia (nonché del puro buonsenso) l’incendio non avrebbe potuto generarsi!
CON UNA DETTAGLIATA COMUNICAZIONE INOLTRATA STAMANE A MEZZO PEC ALL’AZIENDA E, PER CONOSCENZA, AD ASL E TRIBUNALE TERRITORIALE, GIUNTA REGIONALE CAMPANIA E MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO (ED INTEGRATA CON ALLEGATI DEI COMUNICATI DI TUTTI GLI ALTRI SINDACATI PRESENTI IN FABBRICA) SLAI COBAS INTIMA A STELLANTIS DI METTERE “IN SICUREZZA E DECENZA” GLI AMBIENTI DI LAVORO PREANNUNCIANDO, IN MANCANZA, ADEGUATE INIZIATIVE DI TUTELA GIUDIZIALE DEI LAVORATORI E PER LA VERIFICA DI IPOTESI DI REATO A CARICO AZIENDALE NONCHE’ DI NEGLIGENZA DEI RAPPRESENTANTI SINDACALI PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI IN CONSEGUENZA DEL PLURIENNALE PERDURARE DELLE SITUAZIONI DENUNCIATE.
Slai cobas – Coordinamento provinciale di Napoli Pomigliano d’Arco 25 giugno 2022
Comunicato stampa
FCA-Stellantis Pomigliano chiude il reparto-confino di Nola
INCALZATA DAL SINDACATO FCA CHIUDE IL REPARTO-CONFINO DI NOLA PER SOTTRARSI A UNA POSSIBILE DEBACLE GIUDIZIARIA SUSCETTIBILE DI VINCOLARE L’INTERA GIURISPRUDENZA ITALIANA DEL LAVORO ALLE DIRETTIVE EUROPEE IN MATERIA DI DIRITTO ANTIDISCRIMINATORIO
A partire da lunedì prossimo l’azienda sottoporrà i 246 addetti attuali al reparto di Nola, a gruppi di 6 al giorno, a visite mediche presso l’infermeria di fabbrica per l’assegnazione alle nuove mansioni lavorative in previsione del rientro nei reparti dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, rientro che dovrebbe completarsi con la chiusura del reparto prevista per il prossimo settembre.
Con il pronunciamento del 21 febbraio 2019 e la successiva sentenza del 1 gennaio 2020 e relativi al contenzioso giudiziale Slaicobas/FCA la Corte di Cassazione ha stabilito un sostanziale ‘cambio di passo’ cui deve conformarsi l’intera giurisprudenza italiana nei vari gradi di giudizio tenuto conto che …”le prevalenti sentenze della magistratura italiana ignorano le direttive europee in materia di diritto antidiscriminatorio nei luoghi di lavoro”. Con queste motivazioni la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del Tribunale di Napoli del 21 novembre 2014 che rigettava il ricorso del sindacato Slai cobas contro Fca per comportamento antisindacale e trasferimento discriminatorio di 316 lavoratori a un reparto-fantasma creato ad hoc a Nola (…”ignorate le direttive europee in materia di diritto discriminatorio da parte dei giudici partenopei”) e reinviato il contenzioso giudiziale alla stessa Corte di appello di Napoli che, col collegio giudicante in diversa composizione, dovrà conformarsi a tali direttive. La causa è fissata per il 6 dicembre 2022.
Costituito dalla Fiat 14 anni fa, il 5 maggio 2008, all’unico scopo di deportarvi i lavoratori più sindacalizzati nonché quelli a ridotte capacità lavorative, il Reparto-Confino di Nola, ovvero la pseudo unità produttiva del cosiddetto Polo Logistico WCL (World Class Logistic) non è mai entrato in funzionale attività. Tra altro il reparto - secondo gli inverosimili piani industriali vantati all’epoca dall’azienda - avrebbe dovuto fungere da “centro di smistamento e preparazione dei materiali componentistici da assemblaggio necessari alla produzione di Fiat Pomigliano”, nonché da “eccellenza di supporto logistico per i siti produttivi del centro-sud”… Si pensi all’assurdità produttiva di far transitare i camion coi rifornimenti dei materiali di componentistica destinati alla produzione di Pomigliano da contabilizzare non all’accettazione materiali dello stabilimento ma in una sede allocata a Nola e distante circa 20 km, per poi fare proseguire successivamente gli stessi camion per lo stabilimento di Pomigliano. Figurarsi per i rifornimenti per gli stabilimenti di Cassino, Pratola Serra, Chieti e Melfi col conseguente allungamento di centinaia di chilometri del transito su gomma dei materiali.
“E’ evidente che uno pseudo reparto (quello di Nola) creato dall’azienda a prevalente scopo discriminatorio è ‘tecnicamente impossibilitato’ a svolgere alcuna congrua missione produttiva”… dichiara Mara Malavenda dell’esecutivo nazionale di Slai cobas… “e la sua precipitosa chiusura ne è la conferma”… continua Malavenda… “e se FCA pensa che, chiudendo il reparto e facendo rientrare a Pomigliano i deportati a Nola potrà richiedere la ‘cessazione della materia del contendere’ nella causa di dicembre prossimo evitando la condanna sappia che sbaglia di grosso perché la chiusura del reparto è la conferma della sua ‘inutilità produttiva’ e la sua ‘inutilità produttiva’ è la conferma dell’esclusivo intento discriminatorio da parte dell’azienda”.
Slai cobas – coordinamento provinciale di Napoli – Pomigliano d’Arco, 7 maggio 2022
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